Sostanze reprotossiche: un fact-sheet dell'INAIL
INAIL pubblica un fact-sheet sulle sostanze reprotossiche. Tali sostanze sono inserite tra gli agenti cancerogeni e mutageni dalla Direttiva (UE) 2022/431, che dovrà essere recepita entro febbraio 2024.
Le sostanze reprotossiche sono sostanze chimiche "per cui sono state identificate caratteristiche di pericolosità legate alla tossicità riproduttiva". L'Unione Europea ne ha identificate circa 150, "classificate come: tossici per la riproduzione di categoria 1A (sostanze note per causare effetti avversi sulla salute riproduttiva nell’essere umano) e categoria 1B (sostanze presumibilmente tossiche per la salute riproduttiva umana)".
Il fatc-sheet riporta un "elenco indicativo, non esaustivo, delle sostanze reprotossiche e i relativi ambienti di lavoro potenzialmente coinvolti dalla loro esposizione". Tra gli altri, si riportano i seguenti:
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Composti del piombo: possono provocare alterazione della qualità del liquido seminale;
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Solventi organici: possono provocare riduzione della numerosità degli spermatozoi (2-etossietanolo, etilenglicol-metiletere), alterazioni della qualità del liquido seminale (2-metossietanolo, metanolo, stirene, xilene), alterazione del ciclo mestruale (benzene e omologhi, tricloroetilene, formaldeide);
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Glicoleteri: possono comportare rischi maggiori di aborti spontanei, infertilità e cicli mestruali prolungati, oltreché ridotta qualità del liquido seminale;
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Ftalati: possono provocare riduzione della qualità del liquido seminale, irregolarità mestruali, poliabortività;
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Pesticidi (organofosforici, carbammati e fenossierbicidi in particolare): possono provocare interferenza con la funzione riproduttiva maschile, rischi maggiori di aborto spontaneo, infertilità.
Sono tutte sostanze ampiamente presenti nei processi industriali e non. La loro gestione, con il recepimento della suddetta direttiva, dovrà essere più attenta e con misure di prevenzione sempre più stringenti.
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