Regione Veneto: regolamentata la gestione delle terre e rocce da scavo da piccoli cantieri
Le procedure operative per la gestione delle terre e rocce da scavo, provenienti dai cantieri di piccole dimensioni, è stata approvata dalla giunta regionale, dopo aver acquisito il parere e le modifiche indicate dalla settima commissione consiliare. L'assessore regionale alle politiche ambientali, relatore del provvedimento, precisa che la nuova regolamentazione prevede procedure semplificate e modalità di esecuzione dei controlli che da una parte danno attuazione agli obblighi di verifica della qualità ambientale sui materiali (accertando in sostanza l'assenza di sostanze contaminanti nelle terre), dall'altra garantiscono agli operatori del settore tempi e procedure.
Nella sostanza, le procedure approvate dalla giunta veneta vanno a colmare il "vuoto" normativo per quanto riguarda la gestione delle terre per volumi fino a 6000 mc., cioè le movimentazioni di terra di piccoli cantieri, che si era creato con l'entrata in vigore il 6 ottobre 2012 del decreto 10 agosto 2012, n. 161 "Regolamento recante la disciplina dell'utilizzazione delle terre e rocce da scavo" (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 221/2012), emanato dal Ministero dell'Ambiente di concerto con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Questo ha comportato l'immediata abrogazione delle disposizioni normative di riferimento per l'utilizzo, come sottoprodotti, delle terre e rocce da scavo. Ma ha comportato anche - spiega l'assessore all'ambiente - il venir meno del presupposto normativo della deliberazione di giunta 8 agosto 2008, n. 2424, con la quale la Regione del Veneto aveva disciplinato questo settore.
Dopo l'emanazione del decreto ministeriale era previsto che lo Stato tramite i ministeri competenti emanasse un apposito regolamento, ma il regolamento non è più stato adottato lasciando le imprese nell'incertezza di poter incorrere in sanzioni per gestione non autorizzata o non conforme di materiali. Associazioni di categoria, Confindustria, ANCE, Confartigianato ed Enti territoriali hanno inviato richieste di intervento che la Regione ha accolto per sopperire a questa situazione.
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