Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Programma Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti

12/10/2013

Pubblicato nella G.U. n. 245 del 18/10/2013 il D.M. 07/10/2013, con il quale il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha adottato il Programma Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti, nel rispetto della scadenza comunitaria prevista dalla Direttiva 2008/98/CE per il prossimo 12/12/2013.

La Direttiva 2008/98/CE, direttiva europea quadro sui rifiuti (recepita dall'Italia con il D.Lgs. 03/12/2010, n. 205) introduce l'obbligo, per gli Stati membri, di elaborare programmi di prevenzione dei rifiuti incentrati sui principali impatti ambientali e basati sulla considerazione dell'intero ciclo di vita dei prodotti e dei materiali.

La Direttiva stabilisce che gli Stati membri adottino programmi di prevenzione dei rifiuti fissando specifici obiettivi. Lo scopo di tali obiettivi e misure è di dissociare la crescita economica dagli impatti ambientali connessi alla produzione dei rifiuti.

La Direttiva definisce «prevenzione» le misure prese prima che una sostanza, un materiale o un prodotto sia diventato un rifiuto, che riducono:

Il Programma fissa obiettivi il cui scopo è dissociare la crescita economica dagli impatti ambientali connessi alla produzione dei rifiuti. Poiché la produzione dei rifiuti è legata a fattori socio-economici, è stato scelto di utilizzare come indicatore per gli obiettivi del Programma la produzione di rifiuti rapportata all'andamento del Prodotto Interno Lordo (PIL).

Sulla base dei dati rilevati dall'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), il Programma fissa i seguenti obiettivi di prevenzione al 2020 rispetto ai valori registrati nel 2010:

Il Programma fornisce anche indicatori specifici finalizzati alla valutazione dell'efficacia dei singoli interventi/progetti ed alla definizione di benchmark specifici e dovranno essere monitorati.

Per quanto riguarda la raccolta, l'elaborazione dei dati, il popolamento degli indicatori, nonché la definizione di nuovi indicatori, il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare si avvarrà di ISPRA.

Al fine di assicurare la massima trasparenza e condivisione del Programma, sarà istituito presso il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare un Tavolo di lavoro permanente che coinvolga i soggetti pubblici e i portatori di interesse attivi nell'attuazione delle misure previste dal Programma. Compito del Tavolo è quello di effettuare il monitoraggio dell'attuazione del Programma nazionale e dei programmi regionali, individuare le criticità e proporre specifiche azioni prioritarie e misure integrative al fine dell'aggiornamento dei programmi stessi.

Nella redazione del Programma sono state considerate una serie di misure di carattere generale che possono contribuire in misura rilevante al successo delle politiche di prevenzione nel loro complesso.

Tra le misure generali rientrano la produzione sostenibile, il Green Public Procurement per le pubbliche amministrazioni, il riutilizzo, l'informazione e sensibilizzazione, gli strumenti economici, fiscali e di regolamentazione, nonché la promozione della ricerca. In relazione a queste misure si sottolinea la centralità del tema del riutilizzo che vede impegnato il Ministero nella preparazione dei decreti attuativi previsti dall'articolo 180-bis del D.Lgs. 03/04/2006 n.152.

In base a quanto stabilito in materia dalle linee guida della Commissione europea su particolari flussi di prodotti/rifiuti ritenuti prioritari, nel Programma sono state scelte alcune misure specifiche di prevenzione dei rifiuti.

Il carattere prioritario di tali flussi è legato alla rilevanza quantitativa degli stessi rispetto al totale dei rifiuti prodotti o alla loro suscettibilità ad essere ridotti con facilità e in modo efficiente. Tali flussi prioritari sono: i rifiuti biodegradabili con particolare attenzione agli scarti alimentari, i rifiuti cartacei, i rifiuti da imballaggio ed i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche.

Secondo quanto previsto dalla normativa nazionale, le Regioni integreranno la loro pianificazione territoriale con le indicazioni contenute nel Programma nazionale. A tal fine, viene stabilito per le Regioni il termine di un anno per l'adozione del Programma nazionale.

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