Approvato un Disegno di Legge collegato alla Legge di Stabilità recante disposizioni in materia ambientale

12/10/2013

Il Consiglio dei Ministri del 15/11/2013 ha approvato un disegno di legge collegato alla legge di Stabilità recante disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali.

Il provvedimento, che rappresenta un fondamentale passo avanti nella definizione delle politiche ambientali nazionali in una logica che per la prima volta le collega ad innovative scelte di politica economica-industriale, si occupa di protezione della natura, valutazione di impatto ambientale, acquisti ed appalti verdi, gestione dei rifiuti, difesa del suolo, servizio idrico, acqua pubblica.

Con questa norma si unificano le Commissioni VIA, VAS e AIA. La necessità di provvedere ad adottare misure di semplificazione degli adempimenti posti a carico delle imprese, di accelerazione dei tempi necessari per l'emanazione dei procedimenti burocratici, comporta la scelta di unificare le due Commissioni e di ridurre conseguentemente il numero dei componenti.

Al fine di agevolare «appalti verdi» nella P.A. (Green public procurement), la disposizione mira a introdurre un incentivo per gli operatori economici che partecipano ad appalti pubblici e che sono muniti di registrazione EMAS o di marchio ECOLABEL.

Il beneficio è una riduzione del 20% della cauzione a corredo dell'offerta, ai sensi del codice appalti. La disposizione, inoltre, ha lo scopo di introdurre tra i criteri ambientali di valutazione dell'offerta economicamente più vantaggiosa anche il criterio - per i contratti che hanno come oggetto beni o servizi - che le prestazioni al centro del contratto siano dotate di marchio ECOLABEL.

Inoltre, tra i criteri di valutazione dell'offerta economicamente più vantaggiosa, viene introdotto quello del costo del ciclo di vita dell'opera, prodotto, o servizio, criterio previsto dalla bozza di nuova direttiva comunitaria sugli appalti pubblici.

Si tratta di misure a costo zero volte a garantire minori impatti sull'ambiente e una conseguente riduzione della spesa nel breve-medio periodo.

Si introducono principi ed incentivi ai consumatori, alle aziende e agli enti locali per sostenere l'acquisto di prodotti realizzati con materia derivata dalle raccolte differenziate post consumo in modo da promuovere il recupero, riciclo ed il riutilizzo oltre al recupero energetico, per il quale esistono già numerose forme di incentivo (certificati verdi e bianchi, ecobonus per le ristrutturazioni). Uno dei vantaggi di tali politiche di incentivazione è quello non solo di prevenire lo spreco di materiali ma anche quello di ridurre il consumo di materie prime con la conseguenza immediata di un uso razionale di risorse materiali scarse, un minor utilizzo di energia, e la progressiva diminuzione di emissioni di gas serra.

L'incentivazione dell'acquisto di prodotti realizzati con materia derivata dalle raccolte differenziate post consumo apre un nuovo mercato in cui piccole e medie imprese possono recuperare i materiali riciclabili per rivenderli come materia prima o semilavorati alle imprese produttrici di beni.

Al fine di incrementare la raccolta differenziata e il riciclaggio, si stabilisce la previsione di raggiungere di un tasso di raccolta differenziata pari al 65% alla fine dell'anno 2020. Tale previsione è perfettamente coerente con le disposizioni europee che non individuano obiettivi di raccolta differenziata ma fissano, invece, specifici obiettivi di recupero. Questo provvedimento si rende necessario per adeguare il dato normativo al dato reale e per evitare che i Comuni incorrano nelle sanzioni correlate al mancato raggiungimento di tali obiettivi negli attuali termini di legge.

Tale modifica si rende necessaria anche alla luce dei recenti dati sulla raccolta differenziata dai quali si evince che gli obiettivi previsti dalla normativa vigente non sono stati perseguiti a livello omogeneo sul territorio nazionale.

Al fine di rilanciare i necessari programmi di investimento per il mantenimento e lo sviluppo delle infrastrutture idriche, finalizzati a garantire un'adeguata tutela della risorsa idrica e dell'ambiente secondo le prescrizioni europee e contenendo gli oneri gravanti sulle tariffe, a decorrere dal 2014 è istituito un Fondo di garanzia di interventi finalizzati al potenziamento delle infrastrutture idriche in tutto il territorio nazionale.

Obiettivi prioritari del Fondo sono rilanciare la politica di sviluppo delle infrastrutture nel settore; completare le reti di fognatura e depurazione; evitare sanzioni europee per inadempimento dell'Italia; ridurre l'onere finanziario della realizzazione di investimenti nel settore idrico, con vantaggi per l'utenza; avviare la realizzazione di infrastrutture finalizzate al recepimento dei principi della strategia Blue Print.

La disposizione mira a rendere effettivo l'obiettivo di rafforzare la natura «pubblica» della risorsa acqua, come richiesto anche dal Referendum del giugno 2011 e dalla stessa relazione del Gruppo di Lavoro in materia economico e sociale ed europea (cosiddetti Saggi) e come già affermato nella normativa nazionale. Con questa norma l'Autorità per l'energia elettrica ed il gas, al fine di garantire l'accesso universale all'acqua, assicura agli utenti domestici a basso reddito del servizio idrico integrato, l'accesso a condizioni agevolate alla quantità di acqua necessaria per il soddisfacimento dei bisogni fondamentali.

Il Consiglio ha poi avviato l'esame, in via preliminare, di un disegno di legge collegato alla legge di Stabilità recante disposizioni in materia di sviluppo economico e competitività, per l'attuazione di prime misure indicate nel piano «Destinazione Italia».

Inoltre è stato approvato in esame preliminare uno schema di decreto legislativo che recepisce l'art. 30 della Direttiva 2012/18/UE in materia di controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose; il provvedimento modifica la sezione «prodotti petroliferi» della parte 1 dell'allegato I della direttiva 96/82CE (cosiddetta "Seveso"), aggiungendo gli oli combustibili densi all'elenco delle sostanze pericolose ai fini dell'applicazione delle misure di prevenzione dei rischi. Il testo riceverà il parere della Conferenza unificata e delle Commissioni parlamentari competenti.

#Ambiente #Aggiornamenti

:

:

: 12/10/2013

:

#iscriviti alla newsletter
Resta sempre informato su tutte le novità e normative.